Un Comics (anzi, un Games) diverso
- alessandrovalli
- 4 nov
- Tempo di lettura: 1 min
Lucca, fine ottobre 2025. Per molti è solo una città che per cinque giorni diventa un universo fantastico; per me, è anche casa. Vengo dalla Grande Milano — ritmi frenetici, luci sempre accese — e arrivare qui, qualche anno fa, sembrava un salto nel vuoto. Invece si è rivelato un viaggio verso una misura più umana: strade che si attraversano a piedi, volti che si riconoscono, un tempo che respira.
Durante il Lucca Comics & Games tutto questo cambia ritmo, ma non perde autenticità. La città si trasforma, sì, ma rimane sé stessa: accogliente, vivibile, persino quando esplode di colori e folla. Susanna e io ci siamo mossi tra editori e giocatori, con l’occhio di chi lavora sulle parole e sulle regole del gioco.

Alla fine restano le stesse sensazioni di sempre: la fatica, certo, ma anche la gratitudine di poter vivere in un luogo dove la creatività non è un lusso metropolitano, ma una forma quotidiana di appartenenza.




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